“E’ stata una serata pazzesca che per fortuna si è conclusa bene”. La serata pazzesca a cui allude il regista romano è quella andata in scena ieri sera al Festival pucciniano di Torre del Lago, dove era in scena la Tosca. Vanzina, che ne ha curato la regia, è rimasto sconcertato quando, al termine del primo atto, il direttore d’orchestraAlberto Veronesi ha improvvisamente abbandonato il podio. Superato linizio dellopera, quando tutto sembrava ad andare per il meglio, chiuso il primo atto il maestro milanese ha preso il microfono dicendo di non riuscire a proseguire nella direzione del capolavoro di Puccini perché sconvolto dalla tragedia di Nizza, ma anche dal commissariamento del Comune di Viareggio, dove il Tar ha annullato le elezioni dalle quali era uscito il sindaco Giorgio Del Ghingaro. “Io rispetto qualsiasi decisione ha spiegato lattonito Vanzina, fra laltro al suo debutto nella regia lirica – ma non condivido quello che ha fatto Veronesi. Non si possonomettere sullo stesso piano levittime di Nizzacon il sindaco di Viareggio. Infatti il suo intervento, che ci ha presi in contropiede, è stato salutato da una selva di fischi durata tre minuti. La decisione di abbandonare il podio non ha tenuto conto dell’entusiasmo e dell’impegno che tutti noi abbiamo messo nella preparazione di quest’opera ha aggiunto il regista capitolino – Avrebbe potuto aspettare la fine dello spettacolo per comunicare al pubblico il suo dissenso sul commissariamento del Comune. E’ stato per me un debutto alla regia d’opera molto movimentato, con un colpo di scena che non avrebbe immaginato neppure Sardou (Victorien Sardou, il drammaturgo francese autore de ’La Tosca’ da cui è tratta l’opera di Puccini, ndr). Per fortuna – sottolinea il regista – c’erail maestro Lorenzo Castriotacheè salito sul podioe ha diretto al posto di Veronesi. L’orchestra ha suonato benissimo e alla fine è stato un enorme successo”. In merito a questo suo debutto nella lirica Vanzina ha spiegato: “E’ un regalo che mi ha fatto Puccini, e io ho conservato la sua ’Tosca’ nel segno della tradizione più assoluta. Oggi ho ricevuto la telefonata della nipote del compositore, Simonetta Puccini, che mi ha anche invitato a pranzo”. Il regista ha infine rivelato di essere un autentico melomane, con una predilizione proprio per il compositore portato in scena: “Noi che facciamo cinema dobbiamo tutto a Puccini, perché ha traghettato il teatro dall’’800 al ’900 e soprattutto ha insegnato ai compositori di colonne sonore cosa significhi sottolineare con la musica l’azione e i sentimenti”. Vanzina sembra averci preso gusto: “Mi piacerebbe mettere in scena ’Bohéme’”, conclude sorridendo.
M.